Lenti Notturne
Ortocheratologia per correggere un difetto di vista attraverso l'applicazione di lenti a contatto durante la notte
L’ortocheratologia è una tecnica non chirurgica percorreggere un difetto di vista attraverso l’applicazione di lenti a contatto lenti rigide gas permeabili (RGP) con una particolare conformazione detta a geometria inversa, per modificare temporaneamente la forma della cornea. Queste lenti sono fatte con materiali estremamente permeabili all’ossigeno e si portano solo mentre si dorme:quando la lente è sull’occhio si vede bene come con una lente convenzionale; quando si rimuove la lente al mattino, la cornea mantiene la sua forma modificata e si continua a vedere bene ad occhio nudo per tutto il giorno, senza occhiali e senza lenti a contatto. Dopo un primo periodo di adattamento, la visione rimarrà nitida fino a sera. Le lenti vanno rimesse tutte le notti per mantenere un effetto stabile nel tempo. Questo è un trattamento reversibile: se si interrompere l’uso di queste lenti, basta un breve periodo di sospensione perché la cornea ritorni alla sua forma originaria.
Ortocheratologia Notturna
L’introduzione di nuovi polimeri gas permeabili ad elevata permeabilità (ISO/Fatt Dk 85 o più) ha consentito l’uso notturno anziché diurno. Oggi esistono materiali iper-permeabili all’ossigeno, i quali sono notevolmente più compatibili con la fisiologia corneale e hanno aumentato significativamente l’efficacia e la sicurezza dell’ortocheratologia (Boston XO). Questo consente un facile e veloce adattamento della lente da parte del portatore. Quando la lente è sull’occhio, il paziente vede bene come con una lente convenzionale; dopo aver rimosso la lente, la cornea mantiene la sua forma modificata per un certo periodo ed il paziente continua a vedere bene anche senza lente a contatto.
Durante le prime sedute, l’effetto dura poco per poi stabilizzarsi per tutto l’arco della giornata. Già dopo i primi 60 minuti d’uso, si riscontra un significativo miglioramento dell’acuità visiva naturale. Una volta ottenuto il massimo risultato, vengono indossate le lenti di mantenimento per stabilizzarne gli effetti. La prima lente da ortocheratologia è stata approvata dall’FDA nell’aprile del 1998 per la riduzione temporanea della miopia fino a 3.00 D. La Food and Drug Administration (FDA) è un organismo di vigilanza sui prodotti di carattere medico e sanitario che vengono commercializzati negli Stati Uniti. Nel corso degli anni sono stati effettuati numerosi studi e modificazioni dei parametri delle lenti. Ad oggi possono essere applicate lenti ortocheratologiche per la correzione di miopie fino e 6.00 D.
L’ortocheratologia può essere indicata laddove un paziente miope: Presenti un difetto refrattivo sferico da –1.00 a –6.00 D ed un difetto refrattivo cilindrico inferiore a –1.50 D (astigmatismo corneale secondo regola) ed inferiore a -0.75 D (astigmatismo corneale contro regola). Non presenti distrofie corneali, patologie oculari o altre condizioni che potrebbero precludere l’uso di lenti a contatto gas permeabili. Abbia un’età non idonea all’intervento. Presenti una progressione miopica. L’ortocheratologia è efficace nel rallentare la miopia o ritardarne la sua progressione nell’età giovanile. Voglia ottenere una maggiore indipendenza dai normali mezzi correttivi, occhiali o lenti a contatto, in particolare per l’attività sportiva. Svolga attività in cui per un certo periodo si richiede un’acutezza visiva buona senza mezzi correttivi: piloti, militari, forze di polizia, vigili del fuoco. Negli ultimi anni con l’ortocheratologia notturna si possono correggere anche ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Ad oggi si ottengono buoni risultati per correggere l’ipermetropia fino a 2.00 D, l’astigmatismo miopico fino a 2.00/3.00 D e la presbiopia fino ad 1.50/2.00 D.
L’utilizzo delle lenti per ortocheratologia tendenzialmente non comporta rischi maggiori rispetto all’uso di lenti rigide gas permeabili ( RGP ) convenzionali. I due effetti collaterali più comuni, che si possono verificare nei portatori di lenti RGP, sono l’edema corneale e lo staining corneale. Questi due effetti collaterali si possono verificare anche con le lenti ortocheratologiche di ultima generazione. Altri effetti possono essere: arrossamento, lacrimazione, fastidio, abrasione corneale. Queste sono, di solito, condizioni temporanee che si risolvono in modo spontaneo rimovendo la lente. Un trattamento ortocheratologico richiede una particolare attenzione applicativa ed una serie di verifiche che devono essere seguite una volta che le lenti sono state applicate.
Il sistema di applicazione si basa su una serie di lenti di prova, con cui si effettuano le prime valutazioni per la selezione dei parametri iniziali. L’applicazione di prova permette una valutazione della risposta del paziente e del potenziale di successo di adattamento ad una lente orto-k. Un’attenta valutazione topografica delle risposta notturna al porto delle lenti, del film lacrimale, della centratura delle lenti, forniranno informazioni utili per guidare il corso del trattamento. Ai fini di evitare complicazioni nell’uso, quali irritazioni oculari o infezioni, i portatori devono fare un uso corretto delle lenti, seguire una manutenzione appropriata e le regole igieniche ogni volta che le lenti sono manipolate e indossate. I controlli sono periodici per valutare il corso del trattamento e per programmare la sostituzione di lenti di mantenimento, in media ogni 12-14 mesi.
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